Oggi sono stata dalla nutrizionista e come al solito avevo qualche dubbio da sottoporle che lei gentilmente ha sciolto!
La domanda di oggi riguardava l’olio: crudo o cotto?
Molto spesso nelle diete si raccomanda l’utilizzo di olio crudo, però io da amante della cucina, e soprattutto da persona che se non apprezza al 100% quello che ha nel piatto finisce con lo spazzolare i biscotti in dispensa per “compensare”, su certi piatti all’olio “a crudo” proprio non riuscirei ad abituarmi!
Di mio, per cattiva digeribilità, ho eliminato del tutto il soffritto, sostituendo l’olio con dell’acqua (o aggiungendola a seconda della ricetta). Però volevo bene capire se dal punto di vista nutrizionale e per la dieta “cuocere” l’olio potesse essere negativo. Oltretutto io prediligo i condimenti “veloci”, quelli i cui tempi di preparazione sono quelli di cottura della pasta, per intenderci, quindi dai 7 ai 10 min.
Venendo al sodo: si consiglia l’utilizzo di olio a crudo perché la cottura fa perdere all’olio quegli elementi che lo rendono un alleato indispensabile per la salute: vitamina E e antiossidanti. Perdendo questi principi nutritivi ne rimane solo il grasso (e talvolta anche una cattiva digeribilità).
Tuttavia una breve cottura (5/7 min.) non dovrebbe compromettere le qualità di questo prezioso alimento.
Il consiglio, quindi, quando non vogliamo utilizzare l’olio a crudo, è di unirlo al nostro sugo o minestra durante gli ultimi cinque minuti di cottura.
Mi piacciono queste ricette light, molto sfiziose e furbe.Brava!!!
E’ meglio l’olio crudo